domenica 1 gennaio 2017

EMDR: LA SALUTE ATTRAVERSO I RICORDI









Cos’è l’EMDR?



L’EMDR è un metodo psicoterapico interattivo e standardizzato per  il trattamento di psicopatologie e problemi legati ad eventi traumatici, o emotivamente stressanti. Questa tecnica psicoterapeutica fu scoperta accidentalmente nel 1989 dalla dottoressa Francine Shapiro (oggi senior researcher presso il Mental Research Institute di Palo Alto, California e direttore dell’EMDR Institute) e fu inizialmente utilizzata per il trattamento del Disturbo Post Traumatico da Stress (DPTS), condizione psicologica che si sviluppa in seguito ad esperienze altamente traumatizzanti e dove la propria incolumità fisica è a rischio. In seguito ne è  stata dimostrata la validità nel superamento dei traumi minori di natura relazionale dove la persona non è stata esposta a rischio di morte ma dove ad essere minata è stata la propria identita’ personale. Esso si focalizza sul ricordo dell’esperienza traumatica e fa si che venga elaborato. La sua efficacia è scientificamente comprovata da numerosi studi e documentata in centinaia di pubblicazioni.

EMDR sta per  Eye Movement Desensitization and Reprocessing (Desensibilizzazione e Riprocessamento tramite Movimenti Oculari).  


Vi sono traumi  con la “T”maiuscola quali maltrattamenti, abusi, aggressioni, incidenti stradali, catastrofi naturali e traumi con la “t”minuscola di natura relazionale. Per es. aver subito frequenti umiliazioni da un genitore quando si era bambini, oppure aver avuto una madre depressa, o aver subito bullismo a scuola. 

Cosa succede durante un trauma?


Durante un trauma, evento in cui la persona si sente fortemente minacciata e spaventata, la produzione di ormoni quali adrenalina e cortisolo da parte del nostro organismo per aiutarci in quella situazione (predisponendo alla fuga, all’attacco o aiutando la persona a vivere in modo distaccato da sé ciò che sta avvenendo) ha di fatto anche l’effetto di circoscrivere le informazioni relative all’evento (immagini, emozioni, sensazioni, cognizioni) in una rete neurale a sé stante, separata da tutte le altre nell’emisfero destro del nostro cervello (cervello emotivo), senza che l’emisfero sinistro (cervello cognitivo) arrivi a elaborarlo e dargli un senso.

Le conseguenze del trauma




Come si interviene sul trauma con EMDR?




L’EMDR mediante l’impiego di Movimenti Oculari bilaterali alternati consente un più efficace collegamento tra i due emisferi cerebrali (destro e sinistro), favorendo una graduale integrazione dell'evento traumatico. Il terapeuta EMDR effettua una stimolazione bilaterale degli emisferi cerebrali del paziente mentre esso si focalizza sul ricordo dell’esperienza traumatica (generalmente si chiede al paziente di seguire le dita del terapeuta con lo sguardo). Mediante i Movimenti Oculari che alternativamente vanno a destra e a sinistra si riesce ad entrare  nella rete neurale chiusa e isolata che contiene il ricordo dell’evento mettendo in relazione l’emisfero sinistro (che ha il punto di vista più positivo e la progettualità), con l’emisfero destro (sempre in allerta per individuare pericoli). In tal modo vengono riattivati i processi innati di guarigione della nostra mente. 


Non si tratta di una tecnica ipnotica



Quali sono gli effetti delle sedute EMDR?










Dopo una o più sedute di EMDR, i ricordi disturbanti legati all’evento traumatico hanno una desensibilizzazione, perdono la loro carica emotiva negativa. Il cambiamento è molto rapido, indipendentemente dagli anni che sono passati dall’evento.
L’elaborazione dell’esperienza traumatica che avviene con l’EMDR permette al paziente, attraverso la desensibilizzazione e la ristrutturazione cognitiva, di cambiare prospettiva, cambiando le valutazioni cognitive su di sé, incorporando emozioni adeguate alla situazione oltre ad eliminare le reazioni fisiche. Questo permette, in ultima istanza, di adottare comportamenti più adattivi.
Risonanze magnetiche eseguite su pazienti prima e dopo il trattamento EMDR mostrano un sovraccarico delle aree cerebrali che scompare dopo il trattamento.


Per maggiori informazioni consultare: 


www.emdritalia.it 












oppure www.emdr.com











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martedì 1 dicembre 2015

Aneddoti strategici. N° 3 Viaggiando con il mulo (e le opinioni altrui)






Eccoci con un altro incisivo aneddoto strategico per noi illustrato come al solito dal bravissimo Giovanni Cavallo.

La scenetta proposta, le cui sequenze potrebbero continuare all'infinito, mostra chiaramente come della stessa realtà si possano avere percezioni e opinioni diversissime e come sulla base di ognuna di queste le reazioni delle persone cambino.

Questo semplice concetto implica che la nostra percezione della realtà non è che una delle possibili e che cambiando percezione, guardando la situazione sotto altri aspetti non considerati prima, di fatto cambia il significato che alla stessa noi attribuiamo e il comportamento che riteniamo giusto adottare. 

E' proprio attraverso questo processo puramente percettivo che in terapia si riesce a promuovere il cambiamento del paziente, a far si che a lui si aprano nuove possibilità e nuovi scenari e si mettano in atto nuove condotte che scardinano il problema portato.

Corollario di questo aneddoto strategico è anche la seguente riflessione:

"Perchè affannarsi a cambiare il proprio comportamento sulla base di giudizi altrui dettati da una percezione della nostra realtà che non è la nostra ma è appunto altrui? "

Il nostro aneddoto lo mostra sapientemente.. il risultato alla fine non cambia: saremo comunque criticati!



mercoledì 25 novembre 2015

La mancanza d'amore

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E’ nella mancanza d’amore
che sveliamo chi siamo davvero.
Fragili o forti, vili o nobili,
generosi o aridi.

La mancanza d’amore 
è perdere il compagno,
è tradire o essere traditi;
è la crisi coniugale o la fine di una storia,
è la morte.

                                                    Tutte circostanze in cui 
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dobbiamo fare i conti con noi stessi, 
per forza.
Perché la mancanza o la perdita dell’amore
svelano la nostra essenza,
ci costringono a vedere chi siamo,
ci obbligano 
davanti allo specchio illuminato.

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 E spesso non si sopporta la propria immagine riflessa,
la sia odia per la sua nettezza,
la si trova brutta, minacciosa, consumata,
oppure semplicemente sconociuta.


 Questa evidenza della nostra essenza
- l’impossibilità di negare ciò che siamo-
cui ci espone la mancanza d’amore
può farci ammalare,
può renderci pazzi,
può spingerci a fuggire,
a fuggire da noi stessi
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nel sesso, nell’alcol, su internet
in incontri destinati a smorzare la solitudine, 
a distrarci da ciò che non vogliamo sapere di noi. 
                                                      (E. M. Secci, 2013)

giovedì 19 novembre 2015

Come smettere di litigare

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Vuoi smettere di litigare? Ecco come fare.

Alla base di litigi, discussioni e incomprensioni (col partner, con i figli, ma anche nella nostra sfera sociale e lavorativa) vi sono dei processi di cattiva comprensione dell’altro e il ripetersi di copioni comunicativi che portano inesorabilmente allo scontro.
Due sono essenzialmente le strategie da mettere in atto per bloccare questo processo, chiamate rispettivamente “Ascolto attivo” e “ Messaggio- Io” (elaborate da Thomas Gordon negli anni '90 per i genitori e gli insegnanti ma applicabili a qualsiasi altro contesto).

Davanti ad un problema con un’altra persona (tuo figlio, il tuo partner, la tua amica, tua madre, il collega di lavoro, la vicina di casa..CHIUNQUE) è fondamentale riuscire a focalizzare per chi la situazione è problematica. 


È un problema per TE o è un problema per l’ALTRA PERSONA?


Se riconoscerai che nella situazione data il disagio è dell’altro cerca di capire perché e come si sente attraverso l’ Ascolto Attivo.


Se il disagio è tuo, per avviare un processo di comunicazione efficace, esprimi il tuo malessere in modo autentico astenendoti da giudizi negativi, attraverso il cosiddetto Messaggio-Io”. 


ASCOLTO ATTIVO

 

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Quando l’altro ci parla il più delle volte sentiamo le parole che l’altro pronuncia senza una reale comprensione della globalità del messaggio che l’altro ci vuole comunicare.

L’Ascolto Attivo è un processo attivo  che richiede impegno e concentrazione, nonchè capacità di mettere da parte i propri pensieri, la propria volontà, le proprie preoccupazioni.

Questo tipo di ascolto si basa sulla tecnica del RISPECCHIAMENTO EMPATICO:
1. METTERE DA PARTE I PROPRI PENSIERI, LE PROPRIE PREOCCUPAZIONI PER ACCOGLIERE L’ALTRO;
2.  PRESTARE ATTENZIONE A QUELLO CHE L’ALTRO DICE E COME LO DICE (non verbale e paraverbale);
3.  STARE IN SILENZIO E NON INTERROMPERE;
4.  MANTENERE IL CONTATTO VISIVO e FARE CENNI DI ASSENSO COL CAPO;
5.  FARE SOLO DOMANDE APERTE: Le domande in base a come sono poste possono indurre l’altro ad aprirsi o a trincerarsi dietro una chiusura difensiva. Facendo domande aperte lasciamo all’altro ampia possibilità di risposta e stimolano l’esposizione di opinioni, pensieri, sentimenti (es. Come, Cosa- Vorresti, Cosa ne pensi ) laddove con una domanda chiusa (passibile sono di un si o di un no) costringiamo l’altro ad una risposta specifica spesso forzata.
6.  EVITARE “BARRIERE ALLA COMUNICAZIONE” QUALI:

  •     ORDINARE – ESIGERE (“ Bisogna che tu ...” “Tu devi …” “Tu farai …”)

  •     MINACCIARE (“E’ meglio per te …, altrimenti …” “Se non farai così …” “Sarà meglio..”)

  •    FARE LA PREDICA, DIRE COSA SI DEVE O NON SI DEVE FARE (“Tu dovresti …” “Non       dovresti …” “Sarebbe opportuno …” “Sta al tuo senso di responsabilità di …”)

  •    DARE SOLUZIONI GIA’ PRONTE (“Perché tu non …?” “Quello che farei io al posto tuo è …” “Consentimi di darti un suggerimento …” “La miglior cosa da fare è..”)

  •   PERSUADERE CON ARGOMENTAZIONI LOGICHE (“Ecco perché tu sbagli …” “In realtà le cose stanno così …” “Sì, però, …”)

  •  GIUDICARE - DISAPPROVARE – CRITICARE (“Tu sei un maleducato …” “Ma sei stupido?”)

  •  FARE COMPLIMENTI ED APPROVARE IMMERITATAMENTE (“Bene, stai facendo un ottimo lavoro …” “Hai proprio ragione”)

  •  UMILIARE – RIDICOLIZZARE (“Scansafatiche!” “Piagnone!” “Sei un disastro”)

  •  INTERPRETARE - ANALIZZARE I COMPORTAMENTI ALTRUI (“Sai bene perché …” “Tu sei semplicemente stanco …” “Tu in realtà non vuoi dire questo …” “Ciò che non va con te è …”)

  • CONSOLARE – MINIMIZZARE (“Non preoccuparti…”“Cosa vuoi che sia”)

  •   CAMBIARE ARGOMENTO (“Parliamo piuttosto di cose piacevoli, …”)

  •   INTERROGARE (“Perché …?”“Chi …?” “Ma cosa hai fatto?” “Come?”)


7. EFFETTUARE LA RIFORMULAZIONE. Mentre pratichiamo l’ascolto attivo è opportuno di tanto in tanto riformulare in modo da dare all’altro la prova del nostro ascolto e della nostra attenzione incondizionata e testare la nostra comprensione di quanto ci stia dicendo. Questo fa rilassare l’interlocutore che si aprirà maggiormente.


                                                             MESSAGGIO- IO

                                      


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Si tratta di una modalità di comunicazione assertiva che permette di esprimere critiche in modo costruttivo.

Se hai capito che sostanzialmente il problema, il disagio è tuo, attraverso il "Messaggio-Io" renderai espliciti i tuoi sentimenti, assumendoti la responsabilità  del tuo stato d’animo e la responsabilità di essersi aperto abbastanza sinceramente, lasciando all’altro la responsabilità del proprio comportamento.

Fasi da seguire per un corretto "Messaggio Io"

1. DESCRIZIONE DEL COMPORTAMENTO:
            “Quando tu fai……………”
2. DESCRIZIONE DELLO STATO D’ANIMO
            “Io mi sento………………”
3. DESCRIZIONE DELLE CONSEGUENZE CONCRETE
            “Perché…………………..”

Esempi:

Messagio-Tu 
“Sei sempre il solito!..Se non mi dici che intenzioni hai per il fine settimana mi organizzo da sola!”

Messaggio-Io:
“… Quando tu non sei chiaro su cosa faremo questo fine settimana io mi sento molto arrabbiata perchè rimango in sospeso mentre vorrei sapere come organizzarmi" 

 Messaggio-Tu
" Daniele basta! Quante volte devo dirti di non saltare sul lettone?"

Messaggio-Io
" Daniele quando salti così sul lettone, io ho paura che tu ti faccia male perché saltare così è pericoloso, può farti cadere dal letto!”



 

...E adesso mettiti all'opera! I risultati sono garantiti! :-)